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Il sonno degli antichi
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Forse non sai che l’uomo non ha sempre avuto le stesse abitudini per gestire il proprio riposo. È stato riscontrato che per molto tempo era normale dividere il sonno notturno in due fasi, da cui la dicitura sonno bifasico.

Una dormita… In due tempi

Gli studi dello storico americano Roger Ekirch parlano di un modello di sonno discontinuo adottato dall’uomo sin da tempi antichissimi: tra le fonti da cui Ekirch ha attinto è presente perfino l’Odissea. I due periodi di sonno duravano circa quattro ore l’uno ed erano intervallati da un momento di veglia variabile dall’una alle tre ore: questo tempo veniva dedicato allo svolgimento di alcune attività, da faccende domestiche alla lettura, dalla scrittura alla meditazione. Quand’è cambiato il paradigma? Gli studi collocherebbero il punto di svolta all’interno della Rivoluzione Industriale, grazie all’introduzione della luce elettrica. Le abitudini delle persone mutarono: prima si andava a letto al calare del Sole, quindi molto presto a seconda del periodo, ed era naturale spezzare il tempo passato a dormire in modo da occupare la notte in diversi modi; la disponibilità di illuminazione artificiale consentì di rendere la giornata più lunga, per cui si unirono i due momenti di riposo e le attività andarono a occupare tutto il resto del tempo.

L’ora del diavolo

Fra le testimonianze a supporto del sonno bifasico a cui gli uomini erano abituati, non si può non citare il concetto di “ora del diavolo” o “delle streghe”: per molto tempo la Chiesa cattolica proibì ogni attività fra le tre e le quattro del mattino, temendo atti di stregoneria. Si credeva infatti che fosse il momento della notte in cui streghe e spiriti maligni apparissero con più probabilità e al massimo del loro potere. Per quale ragione proprio quella fascia oraria? Tra le motivazioni plausibili c’è quella dell’ora di morte di Gesù: alcuni passi evangelici la collocano all’ora nona, cioè le tre di pomeriggio. Quale miglior momento poteva trovare il male per sorgere se non l’estremo opposto, ossia le tre di notte? Probabilmente non sarebbe possibile tornare a suddividere il sonno alla maniera di un tempo, ma è sicuramente interessante immaginare lo stile di vita del passato e il modo in cui venivano gestiti sia il riposo che, di conseguenza, le intere giornate.


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